Partiamo da una domanda e da una risposta che potreste aver sentito
"Com'è Linkedin?"
"È diventato Facebook".
L'avrete sentita mille volte questa frase, capire quanto questa possa essere vera o meno è una pratica affascinante.
Innanzitutto cerchiamo di isolare cosa si può intendere quando parliamo di "Linkedin":
nella stragrande maggioranza dei casi ci si riferisce al feed, ovvero ai post scritti dalle persone nella propria rete di contatti: in pratica la pagina che corrisponde all'url Linkedin.com.
Quindi se pensiamo a Linkedin come a un ambiente, questo è composto dalle idee delle persone degli altri.
Qui si pone un problema: "chi sono gli altri?"
A seconda della nostra politica di "accettazione contatto" potremmo avere una situazione più o meno complessa.
Esistono varie scuole di pensiero su come gestire la propria rete di contatti, ve ne espongo alcune.
Scuola di pensiero "Accetto tutti"
Appartengono a questa scuola i più distratti, quelli che non hanno tempo di ragionare troppo su una cosa del genere, infine quelli che invece hanno come obiettivo di avere la rete più estesa possibile.
Scuola di pensiero "solo persone che conosco"
In questo caso il presupposto è diametralmente opposto e si risolve semplicemente con un draconiano "non ti conosco nel mondo reale, non ti aggiungo".
Scuola di pensiero "solo persone dal mio settore"
Qui il distinguo è merceologico: solo persone della mia industry - anche se non li conosco personalmente - al massimo accetto gli HR perché non si sa mai che un giorno mi propongano di lavorare alle Seychelles.
Poi ci sono altre sfumature in mezzo e in questo frangente non ci dilungheremo su quale sia la migliore, dipende dai singoli casi e dalle inclinazioni personali.
Quello che ci accomuna tutti è il numero limitato di post consultabili al giorno, ed è un bel problema (anche se spesso non ce ne rendiamo conto).
Fare una lista completa dei contenuti oggettivamente "non consoni" è un'impresa ardua, ne ho individuate alcune tipologie su cui più o meno tutti potremmo convenire:
Giochini matematici
"solo l'1% delle persone risolve questo enigma": di norma si tratta di una serie di equazioni dove le classiche X e Y sono sostituiti da sgargianti mele e fragole.
Polemiche politiche
sbraitare contro una parte politica o un'altra non ci porta fatturato e in compenso ci espone al social hacking. Una persona che dall'esterno prenda nota che potreste avere preferenze in una determinata direzione e potrebbe sfruttarle in fase di vendita.
Post emozionali
sono spaccati in due fra quelli che dicono che la gente è da buttare via e l'altra metà in cui si dice che il mondo è un posto meraviglioso.
Meme motivazionali
LinkedIn è terreno fertile per tutti gli Anthony Robbins all'italiana.
Provate a immaginare: se invece di quel post inutile il sistema avesse visualizzato un altro post con un contenuto vitale per un vostro progetto, vi seccherebbe?
Personalmente credo mi seccherebbe perché, per fortuna, mi è successo l'esatto contrario:
un mio contatto aveva condiviso l'indagine di mercato che riguardava esattamente il settore che stavo seguendo in quel periodo, dopo aver letto il post ho contattato l'autore e gli ho proposto il mio progetto; il tutto è successo in meno di 24 ore.
Questo aneddoto non è una di quelle storie suggestive da farci un lungometraggio, ma è un buon esempio di come LinkedIn può essere utile al vostro business.
Fortunatamente la soluzione è molto semplice e riesce a salvare capra e cavoli anche nei casi più spinosi: l'opzione "non seguire più questo utente".
Ci sono dei casi in cui ci risulta sconveniente togliere qualcuno dai contatti: escludere un superiore dalla propria rete potrebbe creare una situazione imbarazzante (anche se in quel caso possiamo sempre dire che "sarà un bug di LinekdIn, io non ho toccato niente").
L'opzione di "unfollow" è l’ideale perché non notificata all'utente di cui non vogliamo più sentire le barzellette e il nostro feed migliora.
Quindi la tecnica "standard" è quella dell'unfollow man mano che si presentano post fuori contesto.
C'è poi la tecnica più "si vis pacem para bellum": andare nelle attività recenti di ogni persona nella nostra rete e stabilire se ha diritto di vivere o meno all'interno del nostro feed. Una tecnica che può portare alla follia oppure alla pace dei sensi.
Scritto da Helder Monaco
“Testa fra le nuvole e i post it del design thinking, autore di LoL-Marketing”
https://www.linkedin.com/in/heldermonaco/
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